Sentiero Frassati

Il Sentiero Frassati,  intitolato al beato Pier Giorgio Frassati, decimo di quelli già inaugurati in Italia, si compone di due itinerari ad anello con partenza dal Santuario di N.S. di Acquasanta.

Sentiero Frassati

Uno dei due itinerari è riservato agli escursionisti esperti, per le oggettive difficoltà alpinistiche che presenta la percorrenza delle strette cenge della Cresta Settentrionale del Costolone Baiardetta. Per garantire la sicurezza degli escursionisti, sono stati riposizionati, opportunamente ancorati, tratti di cavo d’acciaio, in funzione di mancorrente. La sostituzione dei cavi è stata curata dall’Istruttore di alpinismo Mauro De Cesare.

L’altro percorso, che presenta difficoltà solo escursionistiche, dopo essere transitato sulla sede dell’antica strada ferrata a scartamento ridotto (Decauville) e dalle cave di bielenite, raggiunge la costiera di Sud Ovest della Pietralunga lungo la quale sale alla Punta ed al Costolone Baiardetta.

Per entrambi i percorsi il dislivello dal Santuario è di circa 550 metri e il tempo di salita è di circa un ora e quaranta minuti.

Un pregio grande del Sentiero Frassati della Liguria è rappresentato dal fatto che la sua realizzazione ha via via aggregato tutte le associazioni alpinistiche genovesi e quelle escursionistiche del ponente di Genova.

Più precisamente: Gruppo Segnaletica Sentieri della Commissione Escursionismo e Scuola di alpinismo “Bartolomeo Figari” della Sezione Ligure del Cai; Scuola di alpinismo “Ennio Dallagiacoma” della Sezione CAI ULE Genova e della Sottosezione CAI ULE Ge-Sestri Ponente; Sottosezione del CAI di Ge-Sampierdarena; Gruppo Segnaletica Sentieri e Commissione alpinismo giovanile della Sottosezione del CAI di Ge-Bolzaneto; Sezione di Genova della Giovane Montagna; Gruppo Escursionistico Pegli, affiliato alla FIE; Gruppo Escursionistico della Polisportiva Prà-Palmaro.

Tutte queste associazioni hanno realizzato, nell’entroterra di Genova Voltri, il Sentiero Frassati della Liguria con il contributo della Provincia e del Comune di Genova.


L’ANELLO FRASSATI
testo di Davide Laricchia

UN PERCORSO PER NON VIVACCHIARE… Il sentiero Frassati della Liguria è un affascinante itinerario che si inerpica, tra pietre e scorci mozzafiato, appena dietro l’antico e un po’ triste santuario dell’Acquasanta.

Ci lasciamo guidare in questa scoperta da Piero Bordo, che del sentiero è stato ideatore e co-realizzatore, insieme al CAI di Bolzaneto, alla FIE e a tutta una schiera di gruppi ed associazioni che lo hanno costruito e che, in quello spirito di amore per la montagna tanto vivo in Pier Giorgio Frassati, lo mantengono pulito e ben segnalato.

La giornata è splendida, solare e aperta (Il Guru meteo Maurizio ci ha preso anche stavolta!!), e il sentiero alterna salite più impegnative con tratti in piano a mezza costa, sempre sotto l’occhio vigile della Punta Pietralunga, che dall’alto ci indica la direzione.

Un mio caro amico, montanaro moderato, diceva che la strada, per capirla, devi fartela entrare dai piedi, modo forse un po’ rozzo ma poetico per significare che, senza “ascoltare i tuoi passi” puoi scalare tutte le vette del mondo senza capire un fico di quel legame che ci può avvicinare alla montagna.

Per molti camminare per sentieri è un’evasione, un passatempo innocuo come le carte o il circolo di bocce, per altri una fatica inutile, ché per vederle le montagne basta prendere la macchina e arrivarci in cima o comprarsi un bel libro di foto.

Ma per altri la montagna è una vera e propria ”invasione” nella vita, un modo disarmante per tentare un contatto coi propri limiti e provare a fare esperienza (seppure in dosi omeopatiche) di valori quali l’essenzialità, la fatica e il lento costruirsi delle cose.

E’ difficile ora non intravedere tracce di questo richiamo in quanto ci circonda, nella natura ruvida e spigolosa che domina il Rio Baiardetta, nella cava abbandonata di bielenite oppure tra le fragorose risate del Rio Condotti.

Frassati ripeteva spesso che voleva vivere e non vivacchiare e forse questo sentiero così bello quanto immediato e sorprendente, lo troverebbe d’accordo…..vivere e camminare sono due cose diverse ma dentro l’amore per la montagna spesso si nascondono risorse inaspettate…..


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