D’azzurro, all’arnia di legno al naturale cupolata, poggiante su una campagna verde, accostata da sette api d’oro ad ali spiegate, di cui cinque disposte a semicerchio intorno all’arnia, una di fronte e l’altra nell’angolo superiore dello scudo. Il tutto sormontato da una lista d’argento con la scritta in caratteri neri: “EX MELLE MIHI NOMEN”
(descrizione araldica dello stemma)
la scritta in lingua latina “ex melle mihi nomen”
può essere tradotta in “dal miele il mio nome“
Tracce di storia del Comune di Mele
Le origini di Mele sono antichissime, si ipotizza che fosse un luogo di incontro delle popolazioni celtiche insediatosi nel nord Italia. La prima documentazione ufficiale, relativa all’esistenza di una comunità rurale chiamata “Mele” o “Melle” o “Amele”, risale al XIII secolo quando era inserita dapprima nella podesteria e in seguito nel capitanato di Voltri, entro i confini della Repubblica di Genova. Inizialmente Mele non costituiva una comunità a sè stante, ma una semplice “villa” dipendente dal borgo di Voltri (come si desume da un atto notarile del 4 agosto 1204).
L’autonomia fu ottenuta solo nel 1797, a seguito dell’invasione francese di Napoleone Bonaparte che nel nuovo sistema politico avviò lo scioglimento dei residui domini della Repubblica di Genova. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e dal 1861 nel Regno d’Italia.
La storia del nostro territorio è in gran parte legata all’antica produzione della carta, che ne ha caratterizzato lo sviluppo nel corso dei secoli a partire dal 1400 fino a pochi decenni fa. Oggi le cartiere rimaste in attività sono poche: alcune di esse sono state interessate da un positivo processo di riconversione produttiva, altre da un recupero abitativo. Per altre ancora non mancano le promesse per una loro trasformazione utile ad una riqualificazione ambientale del territorio, come previsto dal Piano di Fabbricazione e dal Regolamento Edilizio adottati dal Comune di Mele, che regolano lo sviluppo urbanistico del territorio.
A Mele si notano però positivi segnali di nuove attività nel settore del turismo, dell’artigianato e di ritorno alla campagna: che costituiscono un prezioso presidio ambientale e un attento processo di trasformazione economica. In questo contesto, lavoriamo per coinvolgere e valorizzare imprese e comunità locale in processi di rigenerazione turistica e culturale di un territorio dinamico e diffuso, denso di storia, cultura, eccellenze produttive, unicità ambientali e naturalistiche.
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Cenni demografici e geografici
Il Comune di Mele (Città Metropolitana di Genova), 2600 abitanti (Melesi), si colloca nel ponente genovese ad immediato ridosso della costa e lungo l’asse di penetrazione, costituito dalla Strada Statale 456 del Turchino, con la Valle Stura e l’ovadese. Il nostro comune confina con quello di Genova e con il Comune di Masone; esso si estende su una superficie di 17 kmq. Con un’altitudine che varia dai 35 ai 933 metri s.l.m. (a questo link le statistiche demografiche).
Il confine nord è rappresentato dalla dorsale appenninica che costituisce lo spartiacque ligure-padano, mentre l’intero territorio comunale è inciso da tre valli dai versanti molto ripidi, percorse rispettivamente dai torrenti Gorsexio, Ceresolo ed Acquasanta che, alimentati dai vari rii affluenti, confluiscono a sud e formano il torrente Leira, il quale si getta infine nel mare di Voltri. Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, le sei frazioni di Acquasanta, Biscaccia, Fado, Ferriera, Fondo Crosa e Gallinea.
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